non riesco più a dormire

Cosa fare se non si riesce più a dormire: cause e rimedi

Quando si parla dell’insonnia, si fa riferimento ad un disturbo del sonno abbastanza comune che è caratterizzato da numerosi sintomi: difficoltà nel prendere sonno nonostante si passi tempo a letto, difficoltà a riaddormentarsi dopo i risvegli notturni.

Cause Descrizione
Attività lavorativa L’attività lavorativa è un fattore molto importante che incide alla privazione del sonno.per esempio le persone che svolgono più lavori o ad orari prolungati potrebbero non avere sufficiente tempo per dormire a sufficienza (almeno otto ore a notte).
Abitudini e stile di vita Le abitudini e lo stile di vita incidono molto sul sonno di una persona.per esempio una persona che decide di rimanere alzata fino a tardi per guardare la televisione o per stare davanti a un apparecchio telefonico, può sperimentare una privazione del sonno e maniera acuta.

Tra gli altri sintomi che possono essere ascritti all’insonnia è possibile menzionare: un gran numero di risvegli notturni, sonnolenza diurna, accompagnata a fatica e stanchezza e risveglio troppo precoce di mattina. L’assenza di sonno, così come anche un riposo di scarsa qualità, ha una grandissima influenza sulla giornata successiva e sulle attività quotidiane: stanchezza, spossatezza e sonnolenza accompagnano il soggetto tutta la giornata.

Per questo motivo, chi dorme poco di notte oppure in modo discontinuo, manifesterà sintomi come la difficoltà di concentrazione, l’irritabilità e alle svolte problematiche psicologiche come ansia oppure depressione. L’insonnia è dunque l’incapacità di dormire anche se l’organismo ne ha totalmente bisogno: generalmente, gli adulti hanno bisogno di dormire tra le sette e le otto ore, ma con l’insonnia questo non è possibile.

Come mai non riesco più a dormire

L’insonnia è il motivo per il quale le persone spesso dicono “non riesco più a dormire”: l’impatto di questa patologia può andare dall’essere lieve ad essere molto grave, e la sua durata è molto variabile, così come anche la durata degli episodi. L’insonnia acuta, ad esempio, è un problema che dura dai pochi giorni alle poche settimane ed è collegata ad un trauma o ad un evento stressante; l’insonnia cronica, invece, si verifica circa tre volte a settimana e dura almeno un mese.

non riesco più a dormire

In base a quanto scoperto, è possibile individuare due tipologie diverse di insonnia, che sono quella primaria e quella secondaria: l’insonnia primaria è un qualcosa al cui il soggetto può essere predisposto naturalmente, o che è spesso causata da turni lavorativi, viaggi, fattori stressanti o eventi che compromettono la routine del sonno. Di conseguenza, questa può essere risolta semplicemente eliminando o superando il problema che l’ha causata.

Quando invece si parla di insonnia secondaria, si fa riferimento ad un’insonnia scaturita da una causa sottostante: spesso questa dunque è figlia di depressione, malattie, ansia, dolore fisico (come ad esempio fibromialgia, artrite reumatoide, problemi gastrointestinali oppure emicrania). Ancora, l’insonnia secondaria è causata spesso anche da altri disturbi del sonno, come ad esempio l’apnea del sonno, la sindrome delle gambe senza riposo…

Ancora, a concorrere allo sviluppo dell’insonnia secondaria bisogna menzionare anche il morbo di Alzheimer, l’ictus, la menopausa, l’assunzione di farmaci oppure di altre sostanze eccitanti (alcol, tabacco o caffeina). Infine, l’insonnia secondaria può essere causata anche da altri oggetti o situazioni che disturbano il sonno, come luci o rumori.

Fattori di rischio ed altro

Oltre alle numerose cause che portano molti a dire “mi sveglio la notte e non riesco più a dormire”, ci sono anche moltissimi fattori di rischio che possono causare l’insonnia: ad esempio, le donne sono molto più predisposte degli uomini. Una delle ragioni di questa condizione va cercata all’interno dei cambiamenti ormonali che avvengono nel corso del ciclo mestruale ed anche della menopausa: questi cambiamenti hanno una grandissima influenza sul sonno.

Nel corso della perimenopausa, le donne iniziano a riscontrare delle difficoltà ad addormentarsi oppure a dormire in modo continuo lungo tutto la notte, in quanto la sudorazione e le vampate di calore portano a svegliarsi spesso. Invece, nel corso della gravidanza, ci sono moltissimi cambiamenti fisici ed ormonali che influiscono sul sonno: spesso le donne si svegliano a causa di fastidi causati dalla posizione in cui si dorme, o a causa di crampi o per la minzione.

Un altro fattore di rischio è anche l’età: numerosi studi hanno dimostrato che l’insonnia è molto più frequente nei soggetti che hanno superato i sessanta anni. Inoltre, tra gli altri fattori di rischio è doveroso menzionare lo stress, la mancanza di abitudini regolari per quanto riguarda il riposo e la comorbità.

Molto spesso coloro che soffrono di insonnia sono vittime anche di altre condizioni e malattie che hanno un impatto sulla qualità così come anche sulla durata del sonno: tra queste ci sono condizioni neurologiche, morbo di alzheimer, morbo di parkinson, dolore cronico, malattie cardiache o polmonari, diabete…

Consigli utili

Come si è visto, è davvero lunga la lista di cause e soprattutto di fattori di rischio che possono portare alla manifestazione dell’insonnia, una condizione abbastanza grave che ha delle importanti ripercussioni anche sulla vita di tutti i giorni. Quando l’insonnia è causata da una modifica a breve termine dell’alternanza tra sonno e veglia, come ad esempio il jet-lag causato da un viaggio, allora non sono necessarie cure, in quanto l’insonnia sparirà così come è comparsa.

Tuttavia, se l’insonnia inizia ad influenzare anche la qualità della vita nel corso della giornata, una buona strategia potrebbe essere quella di rivolgersi al proprio medico curante. Per trattare l’insonnia cronica è necessario innanzitutto individuare e soprattutto risolvere tutte le condizioni che interferiscono sul riposo, riducendo oppure eliminando del tutto tutti quei comportamenti che causano un peggioramento della patologia.

Ad esempio, una buona idea è quella di evitare per un po’ il consumo di alcolici oppure di non praticare attività fisica nel corso delle ore serali: una grande importanza deve essere data anche al luogo in cui si decide di dormire. Bisogna infatti creare intorno a se un ambiente che sia al cento per cento adatto al riposo: si consiglia di utilizzare la camera da letto solamente per riposare oppure per avere dei rapporti sessuali.

Ecco perché bisogna evitare di metterci la televisione, di mangiare a letto…. La camera deve inoltre essere buia nel corso della notte e soprattutto assolutamente priva di rumore: questo ovviamente non vale per coloro che preferiscono prendere sonno con l’ausilio di rumore bianco.

Strategie per dormire bene

Dopo aver risposto alla domanda “perché la notte non riesco più a dormire?” e dopo aver visto alcuni consigli, ci sono delle altre strategie che bisogna conoscere per rendere il proprio riposo soddisfacente e soprattutto ristoratore. Innanzitutto, è importantissimo iniziare a rilassarsi già a partire da un’ora prima di andare a dormire, facendo ad esempio un bagno caldo oppure leggendo un buon libro: si tratta di una specie di routine da ripetere ogni sera.

non riesco più a dormire

Ancora, è importantissimo andare a dormire e soprattutto svegliarsi sempre allo stesso orario, anche nel corso del weekend: quando ci si trova a letto, non bisogna fissare l’orologio in quanto questo causa ansia. Se non si prende sonno dopo una ventina di minuti, bisogna alzarsi e fare qualcosa di rilassante, come leggere un libro: non bisogna utilizzare dispositivi elettronici luminosi perché rendono l’addormentamento molto più difficile.

Si consiglia poi di non praticare attività fisica la sera prima di andare a dormire, quanto piuttosto nel corso delle ore serali: bisogna poi evitare di consumare pasti pesanti la sera prima di andare a dormire e non bisogna coricarsi durante la digestione, ma almeno tre ore dopo la cena. Tenersi lontano da caffeina, alcolici e nicotina prima di andare a dormire è un’altra cosa che può sicuramente aiutare a dormire prima e meglio. Se questi rimedi non dovessero funzionare, allora si consiglia di rivolgersi al proprio medico di fiducia.

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