paralisi nel sonno

Paralisi nel sonno: cause, sintomi, cure e rimedi

La paralisi nel sonno è una condizione che colpisce moltissime persone in tutto il mondo, causando problemi gravi nel corso della notte ed anche durante la giornata. Quando si parla della paralisi del sonno, si fa riferimento ad una condizione nota in campo scientifico come paralisi ipnagogica: si tratta di un disturbo tipico del sonno che causa un’incapacità temporanea di parlare e di muoversi sia al momento del risveglio che poco prima di addormentarsi.

Si tratta di uno stato di paralisi causato da una durata eccessiva di quella che la fase del sonno REM: sono stati però scovati dei casi in cui questa condizione si verifica a causa di un inizio anticipato di questa fase importantissima del sonno. Generalmente, le persone più soggette a questo disturbo sono coloro che dormono male ed anche poco: ovviamente, possono esserci anche altre malattie che portano a questo problema, come ad esempio una patologia grave quale la narcolessia.

La terapia che si segue quando si vuole contrastare questa condizione dipende fortemente sia dalla severità che dal numero di episodi che si verificano: generalmente, la prima cosa che si fa è aumentare le ore di riposo e migliorare la qualità del sonno. Nel corso di questa guida, sarà possibile non solo scoprire qual è il significato di paralisi nel sonno, ma anche quali sono i sintomi e le cause che portano a questa condizione difficile con la quale convivere.

Fasi del sonno

Si è detto che la paralisi nel sonno tocca purtroppo moltissime persone in tutto il mondo, le quali hanno dei problemi nel corso della notte e del riposo: prima di capire quali sono le sue cause, è bene scoprire di più riguardo le diverse fasi del sonno. Il riposo notturno si compone di due fasi diverse, le quali si susseguono l’una dopo l’altra per svariate volte, circa quattro o cinque cicli: si tratta della fase NON REM e la fase REM.

paralisi nel sonno

Quando si parla della fase NON REM si fa riferimento ad una fase che si compone di quattro stadi diversi, e stadio dopo stadio il sonno diventa sempre più profondo: i primi due stadi sono quelli dell’addormentamento e del sonno leggero, mentre la terza fase è quella del sonno profondo. Dopo la fase del sonno profondo si passa al quarto stadio, che è proprio quello in cui il corpo umano si rigenera: ciclo dopo ciclo, la fase NON REM diventa sempre più breve.

La seconda fase è invece la fase REM, che è un momento particolare del sonno: in questa fase si verifica sia un aumento della frequenza respiratoria che un aumento del battito cardiaco, e proprio per questa ragione l’individuo muove rapidamente gli occhi e soprattutto sogna. Sempre nel corso di questa fase, grazie all’effetto di particolari neurotrasmettitori, si viene a creare un vero e proprio rilassamento o paralisi della muscolatura corporea.

Al contrario della fase NON REM, la fase REM inizialmente si compone di piccoli cicli: a mano a mano, si allunga togliendo tempo alla sua controparte.

Cause della paralisi nel sonno

Una volta conosciute le diverse fasi di cui si compone il sonno e la vera definizione di questa patologia, è bene capire quali sono le cause che portano allo sviluppo di questa condizione: innanzitutto va detto che sono diverse le teorie che riguardano le cause della paralisi nel sonno. La maggior parte degli studiosi è d’accordo riguardo l’ipotesi secondo la quale a causare la paralisi del sonno sia una vera e propria alterazione dei processi dei neurotrasmettitori che causano il rilassamento dei muscoli: si ricorda che ciò avviene nel corso della fase REM.

Si suppone a questo proposito che i neurotrasmettitori che agiscono nel corso della fase REM si attivano in un momento non adatto del sonno: ecco che quindi si verifica una paralisi dei muscoli poco prima dell’addormentamento oppure poco dopo il risveglio. L’attivazione di tali trasmettitori in un momento sbagliato rispetto alla norma potrebbe essere favorita da particolari fattori, quali ad esempio: l’età che va dall’adolescenza ai quaranta anni, dormire meno del necessario.

Infatti, gli individui che dormono poco sono quelli più soggetti alla paralisi nel sonno; in aggiunta a ciò, tra i fattori scatenanti di questa condizione potrebbe esserci anche il sonno irregolare, nel senso di svegliarsi ed andare a dormire ad orari diversi. Ancora, tra i fattori di rischio bisogna inserire la narcolessia e la storia familiare: spesso, chi ha un familiare che ha di questi episodi, sembrerebbe più soggetto a tali fenomeni.

Sintomi della patologia

Si è ampiamente visto che il sintomo principale che caratterizza la paralisi nel sonno è la mancata capacità di parlare e di muoversi: si tratta di un fenomeno temporaneo e che prende il nome di atonia muscolare, e che si verifica prima di dormire o poco prima del risveglio. Questa è una sensazione del tutto strana, e in moltissimi casi causa angoscia nelle persone che ne soffrono: chi è vittima di questa condizione è cosciente, ma non può assolutamente muoversi e quindi reagire agli stimoli esterni.

Il fenomeno della paralisi nel sonno può durare da pochissimi secondi ad alcuni minuti: una volta terminato l’episodio, non ci sono alcune ripercussioni su coloro che ne soffrono. Dunque, in seguito ad un episodio, è possibile riprendere le redini del proprio corpo e della propria vita e tornare alle proprie attività senza alcuna ripercussione negativa.

Ci sono tuttavia alcuni casi di paralisi del sonno che portano con se delle spiacevoli sorprese, quali ad esempio le allucinazioni: spesso, l’impossibilità di muoversi quindi si accompagna anche da altri sintomi. Molti soggetti che ne soffrono, nel corso dell’episodio di paralisi nel sonno, percepiscono dei suoni non reali oppure delle presenze: alcuni testimoniano di non sentirsi soli nella propria camera da letto.

paralisi nel sonno

Quando si parla di allucinazioni che si verificano nella fase che va dalla veglia al sonno queste vengono chiamate ipnagogiche, mentre se avvengono al risveglio si chiamano ipnopompiche.

Sensazioni

Dato che la maggior parte di persone che soffrono di paralisi nel sonno sono quelle che dormono male e poco, è possibile contrastare la sensazione di paralisi del sonno ristabilendo quelle che sono le corrette abitudini notturne delle quali l’organismo umano ha bisogno. Vengono utilizzati dei farmaci per contrastare la paralisi nel sonno solamente nei casi più gravi, quindi solo quando gli episodi diventano sempre più angoscianti e frequenti.

In questo caso, vengono assunti dei farmaci antidepressivi: altrimenti, si possono seguire alcuni consigli atti a migliorare il sonno e soprattutto la qualità della vita. Innanzitutto, bisogna ricordare che l’organismo ed il cervello umano hanno bisogno di almeno dalle sei alle otto ore di sonno ogni notte per rimanere in salute: è fondamentale che queste tempistiche vengano rispettate nei casi di soggetti che soffrono di paralisi nel sonno.

Tra i comportamenti da seguire è necessario menzionare i seguenti:

  • addormentarsi e svegliarsi sempre allo stesso orario, in modo da regolarizzare il sonno;
  • costruire un ambiente accogliente nel quale riposare: si consiglia una stanza silenziosa, buia, ne troppo calda ne troppo fredda;
  • dormire su un letto comodo;
  • allenarsi e praticare sport in modo frequente, ma mai prima di andare a dormire;
  • consumare meno caffeina;
  • non fumare prima di andare a dormire;
  • non mangiare pesante a cena.

Seguendo questi consigli, la paralisi nel sonno sarà un ricordo lontano.

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